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Nel 1827
François Jacques de Larderel, un francese trasferitosi a Livorno nel 1799, perfezionò un metodo per estrarre l'acido borico dai fanghi naturali utilizzando soltanto il vapore emesso dai soffioni boraciferi. Dieci anni dopo
Leopoldo II di Toscana, un ammiratore entusiasta del lavoro di Larderel, lo premiò con il titiolo di Conte di Montecerboli. La cittadina, dal 1846 ribattezzata
Larderello, divenne uno dei primi posti al mondo dove l'energia geotermica veniva utilizzata direttamente nell'industria.
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Il Palazzo de Larderel è forse il più imponente e sontuoso palazzo dell'Ottocento livornese.
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Nel 1832 il primo palazzo veniva costruito in via dei Condotti Nuovi, ora via de Larderel, da Riccardo Calocchieri. Le due ali vennero aggiunte in seguto da Gaetano Gherardi e una nuova facciata, che unificava le varie strutture, fu eretta intorno al 1850 da Ferdinando Magagnini.
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L'imponente frontone che sovrasta la facciata è dominato dallo stemma della famiglia de Larderel, circondato da allegorie del commercio, della meccanica e dell'agricoltura.
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Attualmente il palazzo è la sede del Tribunale Civile di Livorno.
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