In un'epoca in cui i più si occupano di poltrone, intese per lo più come metafora del potere, è singolare scoprire che c'è chi ha deciso di descrivere l'humus, la cultura urbana se non addirittura il cuore stesso di una città, partendo dall'osservazione e dal ritratto delle sue panchine pubbliche e private. Sia nella serialità dei multipli che nella proposta di soggetti singoli, le panchine, nelle foto di questo raffinato artista, ci parlano della sua città, senza mai rinunciare ad un'eleganza linearistica e ad una originalità di impronta.
Le molte immagini, sempre suggestive e rivelatrici di rara sensibilità, tracciano un percorso semanticamente ponderoso, che spazia tra richiami simbolici e scientifica catalogazione, verso una sintassi semplificata votata a lapidari frammenti di un'universale quotidianità. Una dichiarazione d'amore per Livorno che, ne siamo certi, i suoi concittadini sapranno apprezzare e valorizzare, ma anche una raccolta di temi condivisi che colpirà l'osservatore attento in ogni parte del globo.
(Stephen S. Hacksaw)
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1 commento:
Vado a vedere il blog delle panchine! Ciao, Arianna
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