In
piazza Cavour”, di fronte al
Palazzo Rosso, abbiamo il “Palazzo Santoponte”, costruito intorno al 1830 dall'architetto Giovan Battista Picchianti.
In quel periodo al primo piano di questo palazzo funzionava un laboratorio per la lavorazione del corallo, allora una fonte molto importante di ricchezza per i mercanti di Livorno. Il corallo era lavorato in grani e spedito a Londra su navi che avevano portato pepe in Italia.
Dai primi anni del XVI Secolo i diamanti erano la voce principale delle importazioni dall'India, mentre il corallo saliva al primo posto nelle esportazioni verso l'oriente, diventando per lungo tempo una merce essenziale nel commercio con l'India.Il Mediterraneo occidentale era l'unica fonte per il corallo rosso, il tipo necessario per il mercato Indiano. Marsiglia, Livorno, Genova e Napoli erano i centri della pesca del corallo e della sua lavorazione… In India era utilizzato in gioielleria, per le cerimonie di cremazione e come simbolo di stato sociale.L'importanza di Livorno come centro del commercio del corallo fu descritto da un mercante ebreo del posto, Abraham de Castro: per i pescatori è normale portare da tre a quattromila chili di corallo per barca ogni giorno dalle isole vicine a Livorno…
Durante la stagione, circa trecento battelli di questo tipo erano utilizzati per il mercato di Livorno, inoltre grandi quantità di corallo venivano, di volta in volta, importate dalla Francia.“Diamonds and coral” by Gedalia Yogev
(Leicester University Press, 1978)
Vedi anche:
Diamond and coral (DeCastro Family Story)
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