Il “Bar Serenità” si trova in via de Larderel.
“In vernice” è un rinomato ristorante in via Sproni.
“Don Chisciotte” è un altro bar in via de Larderel.
Leopoldo II di Toscana sta pensando: “Io odio i piccioni!”
Vi ricordate della fiera del cibo dello scorso anno? Questa volta i banchi erano disposti sul lungomare. Questo non è cibo, ma un vero mondo di coccinelle.
Bastoncini di liquirizia, la radice della pianta, con il prodotto finito sullo sfondo.
Una bella scacchiera fatta di legno d'olivo.
Vegetazione leggermente fuori controllo in Piazza Grande.
Dettaglio di un peschereccio ormeggiato nel “Canale dei Francesi”.
La grattachecca è la versione tipicamente romana della granita.
Su un muro in corso Amedeo: “Ops, c'è caduta una bomba!”
L'ingresso dei magazzini sotterranei del Mercato Centrale.
Il battello per ricerca e salvataggio CP 867, nel Porto Mediceo.
Sullo sfondo il superyacht da 65 metri “Nataly”.
Francesco Domenico Guerrazzi pensa: “Se mai mi dimenticassi chi sono, posso sempre guardare quella lapide sul muro...”
Lattina di Coca vuota, con cannuccia, abbandonata sul sellino, coperto da un sacchetto di plastica, di una bicicletta leopardata con una ruota mancante.
Via Grande: “Portone automatico, non spingere”.
“Oriolino” è una forma arcaica toscana per piccolo orologio.
Un'altra dimostrazione di studenti dell'Istituto Tecnico.
Lo stemma di famiglia sulla facciata di “Palazzo de Larderel”.
Un negozio dal nome suggestivo ed un Ape blu.
Questa è la “porta”, in pratica un cassone galleggiante, del bacino di carenaggio piccolo, che si trova lungo il Canale dei Francesi. Si vede chiaramente il livello dell'acqua all'esterno e la parte asciutta sulla destra.
Le imbarcazioni entrano quando l'acqua è a livello con l'esterno.
Dopo la chiusura del cassone l'acqua viene pompata all'esterno lasciando il battello, opportunamente supportato, sul fondo del bacino.
“Grazie a Dio sono ateo”: mi chiedo se chi l'ha scritto sa che sta citando Luis Buñuel. Questo è il muro laterale della chiesa di Santa Maria del Soccorso.
Via degli Archi prende il nome dagli archi alle sue due estremità e collega Borgo dei Cappuccini con Borgo Sant'Jacopo.
È una strada stretta che si snoda per la maggior parte attraverso campi, un pezzo di periferia non lontano dal centro.
Un altro arco in Borgo Sant'Jacopo ribadisce l'origine del nome.
“Foglie” colorate su un supporto rugginoso.
Via Michon, graffiti o pubblicità?
Una foresta prigioniera su un davanzale, in Borgo dei Cappuccini.
Stessa strada, ma questo non c'era l'ultima volta che sono passato.
Il portone di una palestra, con alcune curiose decorazioni.
L'insolita forma del “Mistral”, un rimorchiatore costruito nel 1962 e convertito in yacht dai Cantieri Benetti nel 2006. Varato come “Carmelo Noli”, il rimorchiatore fu attivo nel porto di Savona fino al 1998.
Una testa di leone è uno strano ornamento per un portone...
L'angolo di via della Voltina con via Strozzi.
Sarà un campanello o qualcos'altro?
Un terrazzo coperto e dei fiori.
Una targa sul muro del Mercato del Pesce: “Consorzio Pesce del Tirreno”. (Foto scattate il 13 agosto)