Vittorio Emanuele II è stato il primo re dell'Italia unita. Morì a Roma nel 1878 ed è sepolto nel Pantheon. Anche in punto di morte rifiutò di incontrare gli emissari di papa Pio IX, che avrebbero potuto revocare la sua scomunica del 1860. Monumenti al re vennero subito commissionati in quasi tutte le città del regno.
Il monumento a Venezia, abbastanza fuori posto lungo la Riva degli Schiavoni, è un'opera dello scultore Ettore Ferrari (lo stesso del Garibaldi pisano) e fu inaugurato nel 1887.
La statua equestre a Roma, dello scultore Enrico Chiaradia, è il cuore dell'immenso Altare della Patria dedicato allo stesso Vittorio Emanuele II ed è stata ultimata nel 1911.
La nostra statua, dello scultore Augusto Rivalta, fu collocata nel 1892 di fronte al Duomo, in quella che era appena stata ribattezzata piazza Vittorio Emanuele II (oggi piazza Grande). Dopo la guerra il monumento fu spostato in piazza Unità d'Italia, di fronte al Palazzo del Governo.
I nostri cugini pisani per una volta non erano in ritardo: una statua di bronzo dello scultore Cesare Zocchi fu inaugurata nel 1892, ma il ‘Padre della Patria’ è stato lasciato a piedi.
Vedi anche: Pietra, bronzo e ferro - Pensieri a cavallo
Link esterni: Vittorio Emanuele II d'Italia (Wikipedia)