[Il Mas 96 comandato da Luigi Rizzo, foto da Wikipedia]
Fu progettato un attacco che prevedeva l'uso di tre MAS, motoscafi leggeri e veloci armati con siluri, ed il livornese Costanzo Ciano, capitano di fregata, fu scelto come comandante della missione. Il battello di punta era comandato dal tenente Luigi Rizzo, che aveva già affondato la corazzata austriaca “Wien” nel porto di Trieste e che in seguito riuscì a colare a picco anche la “Szent István” al largo di Premuda. Il poeta Gabriele D'Annunzio faceva parte dello stesso equipaggio come “marinaio” volontario.I Mas furono rimorchiati fino all'entrata della baia da alcune torpediniere per risparmiare carburante prezioso e furono in grado di evadere tutte le misure difensive della Marina austriaca. Riuscirono a lanciare tutti i siluri, ma cinque finirono senza esplodere nelle reti protettive collocate intorno alle navi da guerra e l'ultimo esplose senza causare molti danni. Durante la fuga D'Annunzio lasciò in un galleggiante del vino ed un messaggio derisorio per il nemico. Come poeta e giornalista fece in modo di ingigantire l'importanza di questa missione audace ma innocua, che divenne nota come la Beffa di Buccari.
Il cippo di cui sopra si trova sul sagrato della chiesa del Santissimo Redentore sull'isola della Giudecca, a Venezia, da dove i motoscafi partirono per la loro missione. La quota livornese dell'impresa fu aumentata dal capitano di fregata Arturo Ciano, che comandava uno dei gruppi di supporto e dal fatto che tutti e tre i MAS utilizzati erano stati costruiti nel cantiere Orlando a Livorno.
Link esterni: Beffa di Buccari - Luigi Rizzo - Costanzo Ciano - Gabriele D'Annunzio - Il Redentore (Wikipedia)
Nessun commento:
Posta un commento