Venezia mostra con orgoglio i suoi colori, dopo aver vinto tutte le gare remiere disputate quest'anno.
Dopo aver trionfato nel loro ventunesimo Palio Marinaro, hanno saggiamente riciclato l'ultimo striscione, aggiungendo un + 1”.
Il bianco e il rosso sventolano perfino sul campanile della chiesa di San Ferdinando.
Periodo di sagre in giro per la Toscana.
Ogni paese sembra avere la sua...
...pubblicizzata con manifesti semplici e sgargianti.
Ho visto questo bel pesciolino in una vetrina di via Ricasoli.
Stessa strada, abbiamo già visto una maniglia come questa qui.
Un nuovo negozio annuncia l'apertura, sempre in via Ricasoli.
“La vita è facile con gli occhi chiusi”, ma in auto può finire così.
No comment...
Lo “Alarife Cien” è uno yacht a vela di 30 metri costruito nel 2007 nei cantieri navali Barcos Deportivos a Tarragona, in Spagna.
Sia lo scafo che le sovrastrutture sono in alluminio, mentre la superficie velica raggiunge i 530 metri quadrati. Il battello ha un equipaggio di quattro persone e può ospitarne altre sei.
Per navigare, sembra che sia disponibile qualcosa di più di una semplice bussola.
A poppa sventola la versione per yacht della bandiera spagnola.
Quando siamo a Parigi, visitiamo spesso il Père Lachaise e non manchiamo mai di fermarci alla tomba di Modigliani.
Ho visto un'auto seduta su di una panchina all'Andana degli Anelli.
In qualche modo aveva superato due ostacoli e sceso la scalinata.
La panchina ha offerto un po' di riposo al povero veicolo, evitando anche che finisse in mare.
Questo è il catamarano di 15 metri “Baies du Monde” che, con il progetto Windincap, sta facendo una crociera a vela dall'Atlantico al Mediterraneo.
La crociera è partita il 23 aprile dall'isola di Oléron, sulla costa atlantica della Francia e terminerà in Croazia il prossimo agosto, dopo aver fatto tappa per alcuni giorni in una ventina di città di mare. In ogni porto gruppi di persone disabili saliranno a bordo per alcune ore per scoprire l'esperienza del navigare a vela.
Il battello, a Livorno dal 20 luglio, proseguirà oggi per Ostia.
Siamo ormai abituati ai gabbiani entroterra, così non ci sorprende vederne uno zampettare orgogliosamente sull'erba del Parterre.
Dai merli della Fortezza Nuova, un altro gabbiano forse riesce a vedere il mare.
Questo passerotto forse è solo un po' nervoso sotto il sole rovente.
Il “Prince Abdulaziz” è uno degli yacht della famiglia reale saudita ed il quarto yacht a motore del mondo per lunghezza.
Costruito nel 1984 dalla Helsingør Vaerft in Danimarca per un costo di 184 milioni di dollari, il battello ha una lunghezza di 147 metri ed è stato rinnovato a più riprese, l'ultima volta nel 2005.
A Jedda, il “Prince Abdulaziz” è ormeggiato di solito accanto al palazzo del re. Con un equipaggio di 65 persone, il battello è dotato di una moschea, un cinema ed un ospedale completamente equipaggiato.
Spero che la stella delle Brigate Rosse sia uno scherzo, anche se di cattivo gusto.
Questa è quasi divertente e si commenta da sola.
Laconica e perfino (malamente) datata.
Sembra che lo scultore Pietro Tacca abbia usato solo due forzati come modelli per i “Quattro Mori”. Il più giovane era Morgiano (il nome di un tipo di uva scura) mentre il più vecchio era Alì.
Provate a giudicare voi stessi, ecco il moro di nordovest e quello di sudest.
Ecco Alì, il moro di nordest e di sudovest. Alcuni sostengono che l'artista abbia cercato di rappresentare le quattro età dell'uomo, ritraendo entrambi i modelli sia più giovani che più vecchi.
I due forzati furono liberati alla fine della posa ed una leggenda ci racconta che il giovane Morgiano, fattasi una famiglia, a volte la portava a vedere il “suo” monumento.
Cosa sarà mai una “I” al posto di una “Y”...
Non sono sicuro se questo voglia significare “bellezza gratis” o “privo di bellezza”, ma in entrambi i casi il salone di estetica potrebbe avere dei problemi.
Piazza XX Settembre è chiamata spesso dai locali “Piazza Venti”...
Come ho già detto in un altro post, non vado matto per i tramonti, ma mi piace veramente la luce calda che viene subito prima.
Ho scattato queste foto durante una passeggiata veloge intorno ai nostri “fossi”, catturando anche qualche interessante riflesso. Questo è un dettaglio del Ponte dei Domenicani.
Una delle barche dell'Istituto Nautico, sullo sfondo le pietre del Fosso Reale con i bordi accentuati dalla luce radente.
Foto d'archivio di un rimorchiatore, insolitamente in grigio.
I nostri rimorchiatori “civili” di solito sono in bianco e nero, ma questo è il “Porto Empedocle” della Marina Militare.
Dei Pubblici Macelli, dove una volta gli animali venivo processati per il consumo, resta solo un decrepito stemma di Livorno.
Le mura Medicee continuano lungo via della Cinta Esterna fino a che non arriviamo nel quartiere di Venezia.
Un nome di strada ci ricorda qui la precedente destinazione del luogo: via degli Ammazzatoi.
Le mura Leopoldine furono costruite per motivi doganali, non per difesa. I contrabbandieri tentavano di far passare la merce sopra le mura, ma questi denti bloccavano le funi in maniera efficace.
Via della Cinta Esterna segue le mura, da cui prende il nome.
le nuove mura si congiungono al vecchio tratto di mura Medicee nel luogo dove una volta si trovavano i Pubblici Macelli.
