lunedì 30 dicembre 2013

Il mendicante di Livorno

Non è rimasto molto di quello che Amedeo Modigliani ha dipinto a Livorno, ma “Il mendicante di Livorno” è sicuramente una di queste opere. Nell'estate del 1909 era di nuovo nella sua città natale e Jeanne Modigliani, nella sua biografia del padre, ci racconta la storia di questo ritratto à la Cézanne.
Il mendicante di Livorno di Amedeo Modigliani
“Il mendicante di Livorno”, 1909
Olio su tela, 66x52.7cm
Collezione privata

“Il diario ci spiega che si erano trasferiti in via Giuseppe Verdi e che, nel 1909 circa, avevano ricevuto un lascito da qualcuno chiamato Castelnuovo. Inoltre, in tre lettere non datate ma che si riferiscono al complicato testamento di Castelnuovo e ci raccontano dei bagni ai Pancaldi, Eugenia scrive a Margherita: ‘Dedo è tutto il giorno fuori casa con un amico che ha uno studio.’ (Questo era Romiti) ‘Caterina viene di giorno. Dedo e Laura stanno scrivendo degli articoli insieme, ma sono troppo fra le nuvole per me.’ Ed alla fine: ‘Dedo ha visto i dipinti, che giudica senza valore, ed anche la famosa statua.’ La statua era una copia tardo-rinascimentale di un Hermes greco, i dipinti erano una scena pastorale attribuita a Salvator Rosa, un paesaggio marino di Tempesta ed un ritratto napoletano del diciassettesimo secolo di un mendicante. Nel famoso Mendicante di Livorno, la struttura alla Cézanne mi ricorda la composizione napoletana; sembra un'interpretazione moderna di un vecchio dipinto e non un autentico ritratto fatto con un modello.”
(Tradotto da: Jeanne Modigliani, Modigliani: Man and Myth)

Link esterni: Amedeo Modigliani - Jeanne Modigliani (Wikipedia)
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