

Via Cairoli è una strada piuttosto solenne che taglia a metà il Pentagono del Buontalenti dall'abside del Duomo a piazza Cavour. Per la maggior parte è occupata da banche.

Via Cairoli è una strada piuttosto solenne che taglia a metà il Pentagono del Buontalenti dall'abside del Duomo a piazza Cavour. Per la maggior parte è occupata da banche.
Questo è viale Caprera ora e più di cento anni fa, prima che il canale fosse interrato nel 1898. Nella vecchia cartolina possiamo vedere come il canale seguisse la mediana della strada, proprio dove sono ora parcheggiate le auto.
Un navicello è ormeggiato alla riva destra del fosso, poco prima del ponte di Crocetta, lo stesso ponte che dovrà essere ricostruito, se il nuovo scavo del canale procederà come previsto.
Abbiamo già visto alcune ancore da “esposizione” in giro per Livorno, ora invece vedremo qualche vera ancora al lavoro. La prima è l'ancora calata per metà del traghetto “Moby Otta”.
Non mi ricordo bene di questa, che non sembra certo in buono stato. Probabilmente appartiene a qualche vecchio battello “parcheggiato” da tempo in porto.
Questa è l'ancora del veliero “Signora del Vento”, una specie di nave scuola di lusso.
Giusto qualche insegna di esercizi vari, raggruppati per forma. Il primo è il ristorante “Antico Borgo”, in una traversa di Borgo dei Cappuccini, come si può dedurre dal frate affamato.
La pizzeria “Da Cecco” non è tanto famosa per la sua pizza ma per essere uno dei migliori tortai di Livorno.
“L'Angolo Bar” è un bar all'angolo di via Magenta, con un'insegna perfetta per questa serie.
L'angolo decorato di un palazzo sulla via Aurelia, che attraversa Ardenza come via Mondolfi.
Stessa strada e un ingresso piuttosto originale per Keloé, un laboratorio artigiano di insegne e oggetti vari.
Il mio amico Stefano mi ha segnalato questa stella, sulla facciata di una casa, sempre in Ardenza.
Il primo poteva essere uno scherzo, ma il secondo gruppo di vecchie sedie mi ha insospettito. Il terzo era già occupato da alcune signore, intente nella loro chiacchierata di metà mattina.
Le poche panchine in questa are verde sono così distanti e isolate che la gente si è dovuta portare delle vecchie sedie per meglio socializzare. Questa non è una periferia degradata, ma una delle migliori zone di Livorno, di fianco ai campi del Tennis Club, fra via Goito e via Sant'Jacopo in Acquaviva.
E dove sono finite tutte le panchine? Ne ho trovate diverse in via della Cappellina, di certo non uno dei posti più “eleganti” in città.
Durante la mia ultima passeggiata domenicale, piuttosto breve, ho trovato questa parabola da interni. Forse non così insolita, ma comodissima d'inverno.
Fiocchi azzurri e rosa di solito festeggiano la nascita di un bambino, ma in questo caso i neonati sono cuccioli. Dubito che i genitori reali abbiano a che fare con questi ornamenti.
Difficile non notare questi piccioni, letteralmente incasellati sui muri accoglienti della scuola elementare Benci.
Questa foto è stata scattata di sabato, ma ci tenevo a mostrarvi uno tra i primi fortunati automobilisti vincitori di una “ganascia” a Livorno. Per liberare l'auto servono 25 Euro in contanti e poi il pagamento del divieto di sosta.
Le serrande decorate non sono molto diffuse da noi, normalmente sono dipinte di uno squallido grigio, con qualche eccezione recente: un a negozio di tatuaggi sugli scali delle Cantine.
Un'edicola sull'angolo del Mercato Centrale, probabilmente per evitare danni peggiori...
Una pescheria in borgo dei Cappuccini. La strada prende il nome dai frati, non dal tipo di caffè. Il cappuccino deve infatti il suo nome ai frati perché ha lo stesso colore della loro tonaca.
Ispirato da Fort Lauderdale Daily Photo e dalla sua incessante ricerca di “strane cose che la gente mette di fronte alle loro case”, sto passando al setaccio Livorno per materiale simile.
Non è facile qui, troppi condomini, ma abbiamo già mostrato un paio di orgogliosi leoni e, questa volta, un paio di angeli annoiati.
Mi rendo conto che sarebbero più putti che angeli, ma non mi piaceva il titolo “putti annoiati”...
Francesco Domenico Guerrazzi (1804-1873) è un personagggio importante nella storia di Livorno durante il Risorgimento, è stato perfino dittatore della Toscana per alcuni mesi. Seduto su un piedistallo, su un lato della piazza che porta il suo nome, guarda attraverso via Grande.
Forse gli piacerebbe sedere a questo tavolo, pronto per il pranzo, sull'altro lato della piazza? Ma lui sa bene che questo è solo in mostra!
Non lontano, con una progressione geometrica di sedie e di colori, potrebbe sedersi per un caffè o un gelato sotto i portici di via Grande.
Ho scoperto questo Ricetto Templare durante le mie passeggiate domenicali: lo stemma “Sigillum Militum Christi” (Sigillo dei soldati di Cristo) è una copia di un vero sigillo Templare, così raro che se ne possono trovare dozzine, di ogni misura, su eBay.
I nostri Templari hanno un sito web: www.ricettotemplare.it, dove sostengono di praticare il tiro con l'arco e la cucina medievale, alla ricerca di un percorso spirituale chiamato “La via della foresta”.
Spero di non abusare il giochino dei “cent'anni fa”, ma quando trovo una vecchia cartolina non resisto all'idea di replicarla.
Ecco una vista degli scali d'Azeglio e del Fosso Reale, chiaramente visibile il “Palazzo dell'Aquila Nera”.