Questa è la volta dell'arco sotto il castelletto, all'entrata del parco di “Villa Maria” che si affaccia su “Via Calzabigi”.
Le iniziali di Giovanni Lazzara, per cui fu costruita la villa.
Una lapide sulla facciata ricorda la donazione.
Questa è la volta dell'arco sotto il castelletto, all'entrata del parco di “Villa Maria” che si affaccia su “Via Calzabigi”.
Le iniziali di Giovanni Lazzara, per cui fu costruita la villa.
Una lapide sulla facciata ricorda la donazione.
Il porto di Livorno ha una nuova gru mobile, con una capacità di sollevamento di 140 tonnellate ed un raggio operativo massimo del braccio di 51 metri.
Questa Liebherr LHM 500 da 2 milioni di Euro può movimentare collettame e merci alla rinfusa, container, forestali ed eventuali carichi pesanti.
Con le sue 40 ruote indipendenti a gruppi di quattro, la gru può spostarsi in ogni direzione, anche diagonalmente o di lato.
Ho fatto la mia Prima Comunione e la Cresima nella chiesa di Santa Maria del Soccorso. Quando fu costruita una nuova chiesa, casa nostra fu inclusa nella nuova parrocchia. La chiesa di allora, che sembrava un hangar riciclato, era dedicata ad un'oscura Signora americana, al tempo nemmeno propriamente Santa. Da qualche parte ho una foto di mio fratello vestito per la sua Prima Comunione di fronte a quella... baracca.
Da allora ho perso molte messe, sapevo che una chiesa vera era stata costruita anni fa, ma non mi ero mai posto il problema di visitarla, nemmedo dopo l'inizio di questo blog. Domenica scorsa mi sono avventurato là per fotografare la statua della Santa, che si trova nel giardino, e ho trovato la chiesa aperta, quasi un miracolo da queste parti nel primo pomeriggio. Entrato dentro, ho visto la luce. No, non in quel senso, ormai sono senza speranza, ma tanta luce solare filtrata dalle finestre colorate. Dopo una settimana intensiva di barocco Romano, sono rimasto impressionato dall'interno molto semplice di questa chiesa.
L'insolita croce formata dai bassorilievi delle stazioni “Via Crucis”.
Questa strana struttura fra gli alberi è il campanile della chiesa di Santa Elisabetta Anna Seton.
La chiesa è stata ospitata per anni in una struttura prefabbricata, fino alla costruzione del nuovo complesso. L'entrata della chiesa stessa, che è solo una parte dell'edificio, si trova sulla terrazza al primo piano.
Il piano superiore si raggiunge facilmente con le scale o per mezzo di una rampa, con vista sul piccolo giardino.
La passeggiata inizia con la vetrina di un negozio in via Mentana.
Stessa strada, graffiti di lode per la panetteria vicina (in inglese).
Una curiosa precisazione per il postino.
Una signora è svanita lasciando solo le scarpe e un mozzicone.
Via Gramsci, un mostro di foglie vuole catturare la lampada.
Dopo il leone con la faccia più stupida, eccovi il più brutto!
Questa chiesa si trova a Manhattan, New York City, sul luogo di nascita di Elizabeth Ann Bayley Seton, la prima persona nata negli Stati Uniti ad essere stata canonizzata dalla Chiesa cattolica.
A causa della febbre gialla la loro nave finì in quarantena nel porto di Livorno. Purtroppo William morì poco dopo e fu sepolto nell'Antico Cimitero degli Inglesi. Elizabeth ricevette ospitalità dai Filicchi, una ricca famiglia di devoti cattolici. Due anni dopo, al suo ritorno negli Stati Uniti, si convertì al cattolicesimo.
Una lapide sulla chiesa di San Jacopo in Acquaviva ricorda le sue tribolazioni. La statua della Santa si trova nel piccolo giardino della chiesa a lei dedicata a Livorno.
È stata votata di recente come la donna più bella di tutti i tempi e molti votanti probabilmente non erano ancora nati quando lei ha cominciato a fare film. Non vedrete molte Audrey camminare in giro per Livorno ma, in via Marradi, abbiamo comunque il nostro “Colazione da Tiffany”.
Una maglietta di “Vacanze Romane” in vetrina da “Gaia Scienza”, una libreria dentro il “Palazzo della Galleria”. A me forse è piaciuta perché siamo appena tornati dalle nostre vacanze romane, ma non credo che Audrey Hepburn fosse un tipo da maglietta.
Giovedì scorso, durante gli ultimi ritocchi di una manutenzione ordinaria a terra, la Pilotina Due ha preso fuoco incidentalmente, bruciando quasi completamente.
Per fortuna i tre dipendenti del cantiere, che stavano lavorando a bordo al momento dell'incendio, sono riusciti ad uscire dal battello in fiamme incolumi.
Ho scattato molte foto a questa barca elegante dalle finiture in mogano, mentre viaggiava su e giù per le acque del nostro porto.
Addio Pilotina Due, hai affrontato per anni le onde per trovare una triste fine a terra. Ci mancherai...
Di fronte alle Poste Centrali, ancora in “Via Cairoli”, troviamo il Palazzo della Galleria, costruito nel 1927 dall'Istituto Nazionale Immobiliare.
La galleria doveva servire originalmente come collegamento fra via Cairoli e l'area del Mercato Centrale, ma il passaggio non ha mai funzionato e lo spazio ora è occupato da un caffè.
A proposito di questo edificio, il nostro amico Stefano ha seguito di recente il restauro della galleria.
Il Palazzo delle Poste, interamente progettato dall'Ufficio Tecnico del Comune di Livorno, fu il primo edificio ad essere costruito durante la fase di rinnovamento urbano di via Cairoli.
Dopo una prima pietra posata nel 1919, i lavori reali iniziarono solo alcuni anni più tardi e l'edificio fu completato solo nel 1929.
Il Palazzo delle Poste e il Banco di Napoli in una cartolina d'epoca.
I primi coraggiosi turisti su un battello lungo il Fosso Reale.
La bella finestra di una villa in viale Marconi.
Un dettaglio della rosa...
Via Redi, il leone con la faccia più stupida che abbia mai visto.
Questo terrazzo in via Cambini è tutto banderuole.
Questo è il Mulino a vento Montefiore, che non si trova a Livorno, ma nel quartiere di Yemin Moshe, a Gerusalemme. Il mulino fu finanziato dal filantropo inglese Moses Montefiore, che dedicò la sua vita a promuovere l'educazione e la sanità in Terra Santa.
Moses Montefiore sarà stato certamente suddito di Sua Maestà, ma sicuramente era nato a Livorno nel 1784, dove iniziò la sua carriera come apprendista presso una società di mercanti di tè e generi alimentari.
Lo ricordano un paio di lapidi sul muro della sede della comunità, accanto alla Sinagoga.