Questo è il parco Centro Città, con sullo sfondo gli appartamenti Astoria. Possiamo anche vedere un paio di gru dove una volta si trovava il cinema Odeon.
Il parco ha un piccolo laghetto, con alcune timide fontane.
Sempre tranquillo e spesso quasi deserto nel primo pomeriggio di domenica, il parco occupa la maggior parte dello spazio all'interno di un grande isolato, delimitato da via Ricasoli, corso Mazzini, via San Carlo e via Verdi.
La parte più antica della Fortezza Vecchia è la Torre Quadrata, la cui parte inferiore è visibile ancora oggi e che una volta guardava il porto pisano. La torre rotonda, conosciuta come Mastio di Matilde, fu costruita intorno al 1241. Considerato che Matilde di Canossa, o di Toscana, morì nel 1115, l'attribuzione è certamente errata.
Dalla seconda metà del quattordicesimo secolo le due torri furono circondate da un muro, chiamato Quadratura dei Pisani.
Questo forte guardava l'entrata meridionale del vecchio, ed ormai quasi interrato, porto pisano ed il Pamiglione, la parte più antica del porto di Livorno. Con la costruzione della Fortezza Vecchia le strutture preesistenti furono inglobate nelle sue mura.
Il giglio di Firenze, un'aggiunta relativamente recente sul Mastio di Matilde.
Le nostre strade sembrano banali, dopo un po' di tempo a Roma.
Un nuovo negozio ha aperto in via Ricasoli, come annunciato qui.
Un povero topino appeso a testa in giù, nella stessa strada.
Falsi dolci nella vetrina di un negozio di abbigliamento.
Un citofono che non sfigurerebbe in “Brazil” o “Dune”...
L'unica struttura rimasta delle costruzioni di questa parte della fortezza è il “Palazzo di Francesco”, voluto da Francesco I de' Medici, e praticamente ricostruito dopo la guerra.
Durante il restauro, parte del muro è stata lasciata volutamente senza intonaco, per evidenziare la configurazione originale.
Il terrazzino fu aggiunto per volontà dello stesso Cavaniglia.
Il “Palinuro” all'interno del Porto Mediceo, l'anno scorso.
Un disegno della stessa nave.
Una foto d'archivio dell'Amerigo Vespucci al molo Capitaneria.
Un disegno dell'Amerigo Vespucci.
Il Cristoforo Colombo, gemello dell'Amerigo Vespucci.
Senza troppi voli di fantasia, il nome del posto funziona sempre: un bar vicino a piazza Cavallotti.
Un altro bar, al numero 4 di via Maggi.
“57100” è il codice postale di Livorno. A proposito, oggi torniamo a casa dopo una lunga vacanza romana.
Questo è l'unico dei bastioni che ha preso il nome di una persona reale, il nobile napoletano Cesare Cavaniglia, ammiraglio toscano e cavaliere dell'Ordine di Santo Stefano. I nostri avi scambiarono due sillabe del suo nome, così da noi sarà per sempre noto come “Canaviglia”.
La peculiarità di questo bastione è il palazzotto con vista sul Porto Mediceo, costruito da Francesco I de' Medici.
Il bastione visto dal ponte girevole che collega il Porto Mediceo al porto industriale.
Un'altra testa di leone in marmo, simile a quella sull'Ampolletta.
Una vista dal molo Capitaneria, con il ponte girevole aperto.
Qualche macchia di colore intorno alla Darsena Vecchia, durante una giornata insolitamente grigia dello scorso agosto.
Chi ha appeso il pupazzo di questa strega? I pescatori qui vicino?
Galleggianti e reti da pesca in attesa di riparazioni.
Una veduta del alto sud della fortezza con la Canaviglia a sinistra, il Molo del Soccorso nel mezzo ed il Mastio di Matilde che incombe sullo sfondo.
Il 17 ottobre 1600 Maria de' Medici salpò da qui a bordo di una galea chiamata “Reale” per arrivare a Marsiglia e poi a Parigi come regina di Francia, dopo il matrimonio con Enrico IV.
Oggi il molo è usato come approdo per il giro dei fossi in battello.
Questo è uno dei nostri camion della spazzatura mentre svuota i cassonetti in viale Caprera, dove di recente è stato scavato un nuovo canale.
Questo tipo di automezzo è automatico e, di solito, richiede un solo operatore.
Il bastione Ampolletta appare ancora relativamente intatto. Il suo nome probabilmente deriva dalla forma diminutiva di ampolla, o clessidra, che misurava il tempo nella fortezza.
Questa testa di leone di marmo è una copia dell'originale in bronzo dove venivano ormeggiate le galee, ora conservato nel salone d'ingresso della Provincia di Livorno.
Il lato orientale del bastione, la Porta del Duca è sulla destra.
Lo stemma di Jean II Le Maingre, detto Boucicaut, Maresciallo di Francia, nominato Governatore di Genova da Carlo VI nel 1401.
Tra l'Ampolletta e la Canaviglia, a sinistra, è visibile una piccola banchina nota come Molo del Soccorso.
Le persone a volte scelgono modi buffi per pubblicizzare la loro attività: questo è il furgone di un idraulico locale.
Qui abbiamo un imbianchino...
...ed un'impresa edile.
La portacontainer di 184 metri “Elqui” che “gira” prima di lasciare il porto.
Davanti il rimorchiatore “Porto Baratti”, dietro, non visibile, il “Porto di Livorno”.
Il bastione “Capitana” è sopravvissuto a malapena quando un bombardamento Alleato colpì un deposito di munizioni tedesco.
Le mura sono state tenute insieme in qualche modo dopo la guerra, ma il danno è ancora visibile ed il bastione è interdetto ai visitatori. Questa parte della fortezza si vede molto bene dalla terrazza dell'antica piazza dei Grani.
Purtroppo, diversi battelli semiaffondati intorno alla parte sud del bastione rovinano decisamente la vista.
