Una cartolina del 1910 che celebra il varo dell'incrociatore greco “Georgios Averof” nei Cantieri Navali Orlando. C'era un tempo quando a Livorno venivano costruite navi da guerra di una classe chiamata “Pisa”, dotate di una straordinaria combinazione di motori italiani, caldaie francesi, artiglieria inglese e generatori tedeschi.Già a quei tempi l'Italia aveva problemi di bilancio, così la terza ed ultima nave della classe fu venduta alla Marina ellenica. Non che la Grecia stesse molto meglio di noi, ma quelli erano tempi in cui i filantropi finanziavano anche navi da guerra, così l'incrociatore fu battezzato Georgios Averof, in onore del benefattore che aveva pagato buona parte del suo costo.Dopo un primo problematico viaggio fino in Inghilterra per caricare munizioni, il “Georgios Averof” arrivò finalmente nella baia di Faliro, vicino Atene, nel settembre 1911. Divenne l'ammiraglia della marina greca e la nave più moderna e potente del Mediterraneo orientale.L'incrociatore fu decommissionato nel 1952, ma nel 1984 la Marina decise di restaurarlo. Ora si trova ancorato nella baia di Faliro come museo galleggiante, con lo scopo di promuovere la storia e le tradizioni marittime greche.
(Foto credits: cartolina della collezione di Antonio Cantelli, Wikipedia, Historic Naval Ships Association)
Link esterni: Incrociatore Georgios Averof - Georgios Averof (Wikipedia)
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