Quella che oggi è la clinica “Villa Tirrena” era una volta “Villa Albatros”, ilvecchio nome è ancora deducibile... se si cerca di connettere i punti.
Quando fu fondato, il Dopolavoro Ferroviario portava il nome del gerarca fascista Costanzo Ciano, tuttora visibile anche dopo la cancellazione nel dopoguerra.
Non ho idea di cosa fosse scritto qui una volta, sulla facciata di “Villa Montano”. Ogni suggerimento è il benvenuto.
Il dettaglio della catena di un'ancora riflessa nell'acqua.
L'acqua riflette a sua volta macchie di luce sullo scafo del battello.
Il battello, il “Moby Aki”, riflette i suoi colori nell'acqua intorno.
Questo è il nostro ultimo paio di torrette, parti di ville gemelle.
Una torretta è ancora aperta, l'altra è chiusa da finestre.
Le due villette hanno in comune una grande piscina sul dietro.
Entrambe le ville hanno balconi d'angolo decorati. Questa è la nostra ultima fermata sul viale Italia e, per un po', abbiamo finito con le torrette.
Abbiamo già visto qualche torretta stravagante su questo tratto di viale Italia, ma queste sono veramente diverse.
Queste torrette hanno una specie di pergolato sorretto agli angoli da colonnine multiple.
La villetta si trova in una posizione d'angolo eccellente, con molto verde intormo.
Un ulteriore dettaglio: le decorazioni a forma di anfora.
Sul lato destro del sagrato del Santuario di Montenero si trovano, protetti da una cancellata, gli archi del Famedio.
Famedio significa tempio della fama ed è il luogo dove sono sepolti i Livornesi più illustri.
Qui si trovano le tombe di Francesco Domenico Guerrazzi, Carlo Bini, Enrico Pollastrini, Giovanni Fattori e Paolo Emilio Demi.
Due lapidi ricordano Amedeo Modigliani e Pietro Mascagni, sepolti rispettivamente a Parigi e nel cimitero della Misericordia qui a Livorno.
In un pomerigio freddo ma senza pioggia, la mia passeggiata inizia con questa finestra nei pressi di piazza della Vittoria.
Sull'altro lato della piazza, la superficie di questo fondo ha dato al titolare un'idea per il nome della sua attività.
Un'insegna piuttosto all'antica di un ottico in via Ricasoli.
Palazzi d'angolo in via Ricasoli, poco prima di piazza Cavour.
Uno dei più vecchi pub in città, dal nome non molto originale.
Strano vedere il furgone degli artificieri vicino ai Quattro Mori...
...e un elicottero della Guardia di Finanza svolazza vicino.
A Montenero alcuni gradini dividono la parte “laica” della piazza dal sagrato, la parte coscacrata di fronte ad una chiesa. Sulla facciata possiamo vedere una statua di Papa Giovanni Paolo II, opera di Antonio Vinciguerra, collocata in ricordo della visita pastorale a Livorno e al Santuario del 1982.
Un cartello invita a comportarsi decorosamente sul sagrato.
Una volta qui c'era il pozzo del Santuario, ora coperto.
Da piazza delle Carrozze la funicolare vi porta praticamente in cima alla collina di Montenero, dove potete visitare il Santuario di Santa Maria delle Grazie o semplicemente godervi la magnifica vista dalla terrazza panoramica.
La funicolare di Montenero ha iniziato le sue corse nel 1908, ma da allora è stata aggiornata tecnicamente diverse volte.
Oggi il servizio è azionato dall'energia prodotta da una batteria di pannelli solari.
Bassa stagione per i traghetti: l'“Oglasa” sbadiglia in porto.
L'altrimenti iperattivo “Moby Aki” si annoia al suo molo.
L'unico battello sveglio, anche dal punto di vista grafico, sembra essere il “Moby Freedom”.
Tornando alle facciate sul viale Italia incontriamo il primo caso, ma non l'ultimo, di villette gemelle.
Le palazzine sono dipinte con colori differenti, come gemelli che amano distinguersi vestendosi in modo diverso.
I Vigili del Fuoco sono stati chiamati da alcuni passanti, dopo aver visto del fumo uscire dalle finestre di questo appartamento.
Appena arrivati i pompieri indossano gli autorespiratori.
Si comincia a salire sulla scala per raggiungere il cestello.
Dalla finestra cercano di spegnere il focolaio principale.
Ci si prepara a controllare se nell'appartamento c'è qualcuno.
Dentro non c'è nessuno, sembra quindi che il peggio sia passato.
La prima villetta del nuovo isolato ha ben due torrette, ma è stranamente disposta di fianco rispetto al viale Italia.
La sua facciata, cioè il fianco, non fa la figura delle altre villette.
Da “Villa Letizia” il suo paio di torrette è perfettamente visibile.
Una foto, scattata nel 1943 dopo un bombardamento, che mostra la distruzione intorno al Cisternino e in piazza della Repubblica.
Guardando verso sud dalla terrazza di “Villa Letizia” possiamo vedere un tratto del viale Italia, i pini della Rotonda e la costa piuttosto rocciosa di Antignano. Il punto visibile più lontano è a più di due chilometri.
Stagliata contro le colline ad est di Livorno, possiamo vedere la torre serbatoio della “Caserma Paolo Vannucci”, dove parte della Brigata paracadutisti Folgore è acquartierata. Anche da lassù la vista dovrebbe essere ottima.
Lo stadio dell'Ardenza, ora “Armando Picchi”, si trova a nord della villa. Il Grattacielo è il nostro unico edificio di una certa altezza.
A nord-ovest la pista dell'Ippodromo “Federico Caprilli” con le tribune e, sullo sfondo, gli edifici dell'Accademia Navale. Se guardate attentamente, potete perfino riconoscere alcune torrette che vi sembreranno familiari. Sulla destra, nella foschia, il Fanale.
Una panoramica che mostra l'estensione del parco della villa.
