Al 29° TAN una domenica mattina di foschia dopo diversi giorni di sole.
La MSC Orchestra è in porto e le barche a vela sono in mare aperto, sui campi di regata.
Sull'altro lato del porto, una foresta di alberi...
Quattro foto seguendo una nuvola di passaggio, scattate ad intervalli di un minuto in una pausa fra le regate del Trofeo D'Alesio 2012. (Tempi esatti: 10:33:34 - 10:34:54 - 10:36:06 - 10:37:32)
Le delegazioni delle Marine estere presenti al 29° TAN sono sfilate ieri per via Grande, radunandosi poi in piazza del Municipio per una breve cerimonia. La banda della Marina Militare ha accompagnato la parata.
Alessandro Cosimi, il sindaco di Livorno, era sul balcone del Palazzo Comunale con il comandante dell'Accademia Navale, l'Ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone.
I cadetti di ogni Marina presente al Trofeo sono sfilati con le loro bandiere.
La scalinata di marmo del Palazzo Comunale drappeggiata di bandiere alla fine della cerimonia.
Le bandiere erano sistemate in ordine alfabetico alla destra di quella della Marina Militare, continuando sull'altro lato della scalinata.
Il riscaldamento apparentemente caotico degli equipaggi di Venezia, San Marco-Pontino e Antignano per le regate del “Trofeo D'Alesio 2012”.
La prima competizione della nostra stagione remiera è il Trofeo Gaetano D'Alesio, che di solito si svolge durante il TAN. Il “Venezia”, vincitore dello scorso anno, ha trionfato di nuovo nei gozzi a dieci remi.
La barca del “San Jacopo” è arrivata seconda ...
... con solo un terzo posto per l'“Ovo Sodo”.
Dopo il restauro della chiesa della Santissima Annunziata, è ora il turno della chiesa della Madonna, che si trova nella stessa strada.
Una vetrata policroma vista dall'interno della chiesa.
Un duo di cavatappi Anna G. di Alessi in una vetrina di via Marradi.
Un modelllo a vele spiegate della “Santa Maria” di Cristoforo Colombo, che non era una caravella, ma una caracca. La mostra di modelli navali è organizzata al villaggio “Tuttovela” allestito in occasione del 29° Trofeo Accademia Navale, che si sta svolgendo a Livorno in questi giorni.
Nel 1993 lo “Swan fan Makkum”, un veliero di 50 metri, fu varato nei cantieri navali di Danzica, diventando il brigantino più grande del mondo. Con 1300 metri quadrati di vele ed un'altezza di 44 metri è una delle tall ships più alte.
Ha attraversato l'Atlantico 18 volte, è apparso regolarmente ai più importanti raduni velici internazionali e di solito partecipa almeno in parte alle regate della Tall Ships Races ogni anno. Nel 2006 lo “Swan fan Makkum” è stato venduto alla Marina Militare italiana ed è stato ribattezzato “Italia”. Attualmente è gestito congiuntamente dalla Marina e dallo Yacht Club Italiano.
Rastrelliera per biciclette vandalizzata, in via Goldoni.
Uno dei nuovi portapiante in piazza Attias, decorato con una fetta del “Lungomare di Antignano” del pittore livornese Giovanni Fattori.
Il supply vessel “TITO” si trova nel bacino di carenaggio per manutenzione. Questo tipo di imbarcazione è progettato per operazioni offshore e di recupero marittimo, è attrezzato per il recupero di petrolio, per l'uso antincendio e può essere utilizzato come centro di comunicazioni durante operazioni di sakvataggio.
Il battello, di 63 metri di lunghezza, è stato costruito nel 1981 presso gli Astilleros de Huelva (Cantieri di Huelva), in Spagna. La seconda foto è stata scattata dieci giorni dopo la prima.
Un edificio relativamente moderno in viale degli Avvalorati, di fronte alla Fortezza Nuova. Tenete comunque presente che in questo caso “nuova” significa che ha almeno quattro secoli.
Una domenica mattina sul Fosso Reale per un giro turistico dei fossi.
Sullo sfondo, da sinistra a destra lungo gli Scali D'Azeglio, possiamo vedere Palazzo Squilloni, Palazzo dell'Aquila Nera e Palazzo Maurogordato.
Non è chiaro se questa stele tronca era parte di quella che veniva chiamata “Fonte Guglia”, la cui collocazione era comunque diversa, all'incrocio di via delle Spianate (ora corso Mazzini) con Borgo dei Cappuccini. L'obelisco ha già perso da tempo la sua parte superiore a causa di problemi di stabilità.
In una vista di Livorno da L'Italie à vol d'Oiseau (L'Italia a volo d'uccello) di Alfred Guesdon (1850 circa) si può facilmente distinguere l'obelisco ancora intatto a destra dell'area verde. Fu probabilmente costruito intorno al 1830 con parti di altre guglie, usate precedentemente per segnalare l'area intorno alle vecchie mura dove non era permesso costruire.
Una cartolina che mostra piazza Mazzini nel 1911, allora già piena di giovani alberi, con l'obelisco visibile sulla destra.
L'insegna d'epoca di una drogheria in via Garibaldi. Fino a non molto tempo fa i generi di monopolio includevano anche sale da cucina e fiammiferi.
La strana insegna della “Boutique dei fiori” in via Magenta.
L'insegna multicolore di “Paninoland”, un'eclettica pizzeria in via Bosi.
La pavimentazione sotto i portici di via Pieroni è in fase di rifacimento con una tecnica abbastanza complicata, chiamata “palladiana”.
Questa tecnica consiste nel comporre grandi aree di pavimentazione contigua con migliaia di pezzetti di marmo di forma completamente diversa l'uno dall'altro.
Dal fumaiolo del “Moby Corse”, Titti sta osservando incuriosito l'insolito scafo nero del superyacht “Ulysses” da 60 metri.
La stessa imbarcazione nella Darsena Nuova subito dopo il varo al cantiere Benetti nell'estate del 2010.
Bottigliette di “Sambuca Extra Molinari” e “Elisir China Gambacciani” in mostra nella vetrina di un'enoteca in via Cambini.
In una cartolina d'epoca l'edifico che una vlta ospitava il ginnasio Francesco Domenico Guerrazzi ed il liceo classico Giovanni Battista Niccolini, dopo il 1952 liceo classico Niccolini Guerrazzi.
Oggi l'edificio, leggermente ristrutturato, fa parte dell'istituto statale di istruzione secondaria Niccolini-Palli. Alla fine della strada, in entrambe le immagini, possiamo vedere di lato il portico del Teatro Goldoni.
Riflessi in uno specchio di forma insolita nel salone di una parrucchiera, visto attraverso la vetrina.
Dietro la bicicletta, sull'intonaco che si sta sgretolando: “Ho visto occhi di donna guardare la corrida”.
Costruita nel 1992 presso il cantiere navale CRN S.p.A. di Ancona, la CP 409 Ingianni è, con i suoi 34 metri, la più grande motovedetta della Guardia Costiera italiana. La banda rossa è il simbolo internazionale della guardia costiera, di solito personalizzato da ogni nazione, nel nostro caso con una sottile linea verde ed un ancora.
