Via Cairoli verso piazza Cavour, vista da dietro il Duomo.
Un Babbo Natale fuori stagione e minaccioso.
“Se usi le strisce finisci tagliato in due”.
Troppi segnali stradali.
Uno strano accostamento...Altre passeggiate
Via Cairoli verso piazza Cavour, vista da dietro il Duomo.
Un Babbo Natale fuori stagione e minaccioso.
“Se usi le strisce finisci tagliato in due”.
Troppi segnali stradali.
Uno strano accostamento...
Abbiamo già visto in Scali delle Ancore che una ferramenta locale è solita esporre quadri di vedute cittadine.
Questa volta il soggetto è la Darsena Vecchia, qui fotografata di recente, affollata da imbarcazioni molto meno pittoresche di quelle del quadro.
Il monumento al Granduca di Toscana Ferdinando III, opera dello scultore Francesco Pozzi, fu eretto nella parte meridionale di “Piazza della Repubblica” intorno al 1840.
Fronteggia la statua di un altro Granduca di Toscana, Leopoldo II, scolpita nel 1855 da Emilio Santarelli per sostituire il monumento danneggiato nel 1849, che si trova ora in piazza XX Settembre.
“The Bad Elf” è un pub con una buffa insegna in via della Posta.
I “Paparazzi” è un ristorante in via Magenta.
Il “De bello gallico” (La guerra gallica), scritto da Giulio Cesare, è il resoconto in prima persona delle vicende relative alla conquista della Gallia. Il “Ribello Gallo” è una brasserie in via dell'Angiolo.
Saracinesca gialla a in via Mentana.
L'orologio del Duomo.
Una tenda del bar Giubbe Rosse in piazza Grande.
Le finestre della Sinagoga.
Una finestra vista da un'apertura dei portici in via Cairoli.
Il “Felicita West” è uno yacht a vela di 62 metri costruito nel 2003 nei cantieri Perini Navi di Viareggio. Sulla destra, per farvi un'idea, potete vedere il “I Dynasty” di 59 metri.
Sul suo sito web viene semplicemente descritto come il più grande ed il più veloce yacht in alluminio del mondo.
Per chi ha voglia di osare viene garantita la vista più spettacolare da un ascensore che sale lungo l'albero fino a 40 metri d'altezza. Il battello è disponibile per il noleggio.
La chiesa della Santissima Trinità in borgo dei Cappuccini. Come l'indirizzo dice chiaramente, questa è la chiesa dell'Ordine dei Frati Minori Cappuccini, presente a Livorno fin dal XVI secolo.
Nel corso dei secoli la costruzione originale è stata ampliata e più volte modificata. La chiesa attuale fu completata nel 1903, ma fu quasi completamente ricostruita dopo l'ultima guerra.
Una cartolina del 1937 per il primo centenario della parrocchia.
All'inizio del 1653 squadroni navali inglesi ed olandesi si stavano sfidando nelle acque intorno all'isola d'Elba dove, di lì a poco, gli olandesi riuscirono a catturare la fregata Phoenix, che fu posta sotto il comando di un giovane ufficiale, Cornelis Tromp.
Nel marzo 1653 il Capitano Henry Appleton rimase bloccato con le sue sei navi nel porto di Livorno, parte del territorio neutrale del Granducato di Toscana. Con una sortita gli inglesi riuscirono a ricatturare la Phoenix, ma l'azione violava la neutralità del porto. L'ammiraglio olandese Johan van Galen chiese alle navi inglesi di lasciare Livorno, ma un altro squadrone, al comando di Richard Badiley, stava arrivando in soccorso delle navi in trappola.
Mentre gli olandesi si dirigevano verso la nuova flotta, il gruppo di Appleton colse l'opportunità di lasciare il porto. Gli olandesi però non si fecero sorprendere ed ingaggiarono le navi in fuga, di cui solo una fu in grado di raggiungere lo squadrone di Badiley.
A questo punto gli olandesi iniziarono a muoversi verso il gruppo di Badiley che, ritrovandosi con solo 9 navi contro le 16 nemiche, ritenne opportuno ripiegare. L'Ammiraglio Van Galen, ferito nel corso della battaglia, morì pochi giorni dopo.
Poco prima di Natale, in questa era di cellulari intelligenti, questo telefono bianco con peluche aveva attratto la mia attenzione.
I lavori su questo lato del nuovo canale sono quasi terminati ed è possibile camminare liberamente lungo i parapetti nuovi di zecca.
Per ora ci sono soltanto un paio di putrelle al posto della futura passerella pedonale e nessuna traccia del ponte che dovrebbe essere costruito dove ora c'è solo un terrapieno.
In piazza XX Settembre, sul retro della statua di Leopoldo II di Toscana possiamo vedere un'arnia rotonda con una porticina perfettamente disegnata, con tanto di cardini e catenaccio.
Le api nell'araldica sono di solito un simbolo di laboriosità e, in un periodo posteriore, di una eventuale influenza napoleonica. Quattro api grandi sono alla porta, mentre dodici più piccole si trovano sul lato.
Così vicini al mare i nostri lucchetti dell'amore arrugginiscono a vista d'occhio.
Probabilmente questo lampione vi sembrerà familiare, visto che è lo stesso della foto di sinistra nella nostra testata, anche se allora era in condizioni migliori.
Scuola di danza “Dea”, in via del Platano.
L'ascensore esterno del cinema Grande.
La balaustra sul lato del Duomo, in piazza Grande.
Il terrazzo della Deutsche Bank in piazza Cavour.
Libero Territorio Bororo, una galleria d'arte sul Fosso Reale.
Nella vetrina laterale di una ferramenta in Borgo Cappuccini sono spesso esposti quadri di pittori locali.
Recentemente ho tentato di cogliere con una foto la stessa veduta del quadro, vecchia di qualche decennio, degli scali delle Ancore.
In un angolo piuttosto remoto del parco di Villa Fabbricotti possiamo vedere i resti di una scultura che rappresenta Leda e il cigno, che una volta faceva parte di una fontana molto bella.
Nei primi anni del secolo scorso Pedro Alessandro Bossio, console onorario dell'Argentina, divenne il nuovo proprietario di Villa Attias. Sia l'edifico che il giardino furono restaurati ed arricchiti, mentre la fontana fu commissionata allo scultore Luigi Brizzolara.
In una vecchia foto della villa, la fontana è chiaramente visibile.
Nel 1968 la villa fu demolita per fare spazio ad un nuovo palazzo e a quella che è ora Piazza Attias. I bacini della fontana e la scultura furono spostati nel posto dove sono tuttora.