Un altro manifesto su “L'arte è una malattia”, questa volta con Jackson Pollock.Vedi anche: Quasi arte-bicicletta
Link esterni: Jackson Pollock
Un altro manifesto su “L'arte è una malattia”, questa volta con Jackson Pollock.
Il rosone della Chiesa degli Olandesi: nella parte superiore sono visibili le “tracce” dei piccioni.

Un cartello piuttosto originale di “chiuso per ferie” sulla saracinesca di una sala tatuaggi in via Paoli. La distanza su strada tra Livorno e Vibo Valentia è di 980 km.
La lunga escavazione del nuovo canale in viale Caprera, nel cuore del quartiere Venezia, è quasi finita dopo tre anni di lavori.
Resta un problema: non ci sono soldi per il ponte (e per le due passerelle) sul nuovo canale, così la strada continua a passare su un terrapieno adorno di cassonetti, che ha per parapetti delle esotiche barriere New Jersey. La vera Venezia ci invidierà certamente per questa realizzazione tecnologica ed artistica...
Biciclette e barche sugli scali Rosciano, all'angolo con via delle Acciughe.
Dopo aver perso l'occasione unica di documentare l'arrivo di esseri alieni nella mia città, cercherò di farmi perdonare rivelandovi i dettagli della loro astronave.
La maggior parte dei miei concittadini non è interessata ai progressi tecnologici che vadano oltre le infradito, gli scooter rumorosi ed i cellulari costosi, quindi questo gioiello della conoscenza aliena giace già dimenticato in un prato.
La scienza aliena è chiaramente una questione di ventole, ma sembra che anche una vecchia cassetta VHS abbia una parte importante.
La poppa della “Seven Seas Mariner” accanto alla Canaviglia, un bastione della Fortezza Vecchia. La nave di 216 metri è stata varata per la Regent Seven Seas Cruises nel 2001, nei Chantiers de l'Atlantique di Saint-Nazaire, in Francia.
Prima nave da crociera con a bordo solo suites con balcone, è stata “Nave dell'Anno” nel 2002. Il rapporto tra staff e passeggeri e di 1 a 1,6. Nel 2009 è stata protagonista del drammatico salvataggio di un navigatore solitario in difficoltà al largo della Nuova Zelanda.
Noi eravamo fuori città quando, il 14 luglio, tre alieni sono atterrati in piazza Mazzini: hanno tenuto un discorso senza senso per i fortunati presenti e poi se ne sono andati, lasciandosi dietro la loro astronave.
Questa è “Eccoci”, un'opera di Stefano Pilato e Valerio Michelucci, gli autori del divertente “Cico Cico on the Trees”.
La facciata della vecchia sinagoga di Livorno, distrutta dai bombardamenti alleati durante la seconda guerra mondiale.
La tevà, il pulpito da cui veniva letta la Torah. Alcuni elementi della balaustra sono stati recuperati ed utilizzati per il pulpito della nuova sinagoga.
L'Arca Santa, dove venivano conservati i rotoli della Torah della sinagoga.
Una vista frontale della tevà, che potete confrontare con questo dipinto del 1850 del pittore inglese Solomon Hart.
“Lo Zahir” (El Zahir) è un racconto dello scrittore argentino Jorge Luis Borges. Lo zahir è un pensiero frequente, un'ossessione incontrollabile che si insinua lentamente nella mente fino a che non possiede completamente una persona. (Foto scattata il 25 aprile)

L'acquascivolo di 91 metri di WaterWorks,
il parco acquatico a bordo della nave da crociera “Carnival Breeze”.
Ecco la Fortezza Nuova, una struttura ormai chiusa al pubblico dal gennaio 2009. In basso, possiamo intravedere sulla sinistra il Canale dei Navicelli e sulla destra la cupola poligonale della chiesa di Santa Caterina. Sul lato sinistro della fortezza, gli Scali delle Cantine ci portano in piazza Garibaldi, alla cui destra si estende la più grande Piazza della Repubblica con al centro le statue dei Due Granduchi. Appena sopra la piazza si trova la curva del fosso ritratta nella prima immagine di Giornata nuvolosa.
Dopo un'occhiata al superyacht “Valerie”, i nostri amici riprendono il loro giro del Porto Mediceo.
Una siepe d'oleandro, una bicicletta ed un ammiratore di Stalin.
Domenica scorsa “Effetto Venezia” è finalmente finito. Di solito termina strapazzando un'opera in piazza XX Settembre: nel 2010 abbiamo avuto una “Caballeria Rusticana”, una produzione dell'opera di Mascagni ambientata in Spagna invece che in Sicilia, mentre “La Traviata” dell'anno scorso ebbe la fortuna di essere lasciata a Parigi, visto che il tema di Effetto Venezia 2011 era la Francia.
La storia dell'“L'elisir d'amore” di Gaetano Donizetti si è spostata da un villaggio dei Paesi Baschi ad una località di mare in Grecia, diventando Το ελιξίριο της αγάπης (ho quasi tirato ad indovinare).
Nell'“Udite, udite, o rustici” di Dulcamara è stato addirittura fatto un goffo tentativo di rendere l'ambientazione greca più credibile cambiando il prezzo della pozione del ciarlatano da scudi e lire in dracme. Peccato che uno scudo valesse tre lire, così alla fine dell'aria il prezzo fluttua erraticamente, ma probabilmente sono stato l'unico a notarlo.
Sabato, la sera prima della rappresentazione, ho visto parte di quella che sarebbe dovuta essere la prova generale, ma, come potete vedere, i costumi ovviamente non c'erano. L'opera è nata per i teatri e la scarsa acustica della piazza era contrastata piuttosto malamente con l'uso di un'amplificazione elettronica. Questo non ha preoccupato più di tanto il pubblico della serata seguente: la maggior parte dei presenti applaudiva freneticamente ad ogni possibile occasione e questo ci dice molto di più sui nostri “appassionati” d'opera che sull'esecuzione (un termine perfetto) dell'opera stessa.
L'anno scorso costruirono un Moulin Rouge intorno a una finestra per celebrare la Francia, quest'anno hanno messo una facciata di tempio davanti alla porta di ingresso per onorare la Grecia. Tra l'altro il nome stesso del locale, “La volpe e l'uva”, è tratto da una delle più famose favole di Esopo.
Nei giorni scorsi, durante un controllo di otto ristoranti a Effetto Venezia, sono stati trovati 22 lavoratori al nero, alcuni di loro minorenni. Sono state comminate sanzioni per 55.000 Euro e cinque esercizi sono stati chiusi immediatamente. Quattro di essi hanno potuto riaprire dopo aver pagato una prima multa di 1500 Euro.
Maurizio è un tecnico di computer che conosco da almeno vent'anni. Ci ha seguiti dai primi 286/386 fino alle quasi incomprensibili macchine di oggi. È spesso la nostra ultima speranza e di solito non ci delude. Quando era più giovane ha vogato per il “Palio Marinaro” e per la “Coppa Risi'atori”. L'unico suo difetto: lavora per un'azienda pisana.
“L'arte è una malattia”, un murale e due biciclette in via Santa Caterina.
Questa nave da crociera di 268 metri è stata costruita nel 1998 per la compagnia Star Cruises nei cantieri Meyer Werft, in Germania. Fu battezzata con il nome “SuperStar Leo”.
Nel 2004 la nave fu trasferita alla Norwegian Cruise Line e, dopo un breve riadattamento, divenne la “Norwegian Spirit”. Ha una storia piuttosto tormentata di piccoli incidenti.
I numeri delle linee urbane che fermano in via Cairoli. Le nuove paline sono illustrate con i principali edifici di interesse storico di Livorno, in questo caso la vicina Sinagoga.